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STORIA ALPINISMO VALMADRERA
La prima ascensione su roccia del gruppo è ad opera di A. Andreoletti e C. Prockownick, che nel 1908 salgono dal versante Sud-Ovest del Corno Occidentale per un itinerario di cui ormai si sono perse le tracce. Ma la fase esplorativa ha come protagonista assoluto il varesino Eugenio Fasana, che apre vari itinerari.
Nel 1909 sulla parete Sud del Corno Occidentale, l’anno successivo sul versante Nord-Est del Corno Centrale, nel 1922, con Vitale Bramani compie la traversata dei pilastri del Corno Centrale dal maggiore, al minore e nel 1931 una via sulla torre Desio nel versante Sud del Corno Centrale.
I primi arrampicatori locali fanno la loro comparsa nel 1939; si tratta dei valmadreresi Darvini e Pierino Dell’Oro, che salgono l’evidente diedro sulla parete Est del Corno Orientale. Sempre la stessa coppia, l’anno dopo sale la parete del Corno Ratt, e in seguito altri itinerari sempre sui Corni. Darvini rimase attivo nell’apertura di nuove vie fino al 1947. Gli anni 60 e 70, in maniera differente, sono il periodo d’oro per l’alpinismo del gruppo, in cui le nuove salite si moltiplicano tanto che è impossibile elencare qui tutti i personaggi e le ascensioni. Sul corno ratt nasce la via concordia nel 1968, prima via aperta sulla parete dopo quasi 30 anni. E subito dopo la via Vittorio Varale. Negli anni 70 fanno la loro comparsa anche su queste pareti le nuove idee dell’alpinismo, insieme a una nuova e numerosa generazione di arrampicatori. Si cercano linee da poter salire il più possibile in arrampicata libera e senza forare la roccia, per questo vengono anche esplorate pareti e angoli del gruppo fino ad allora sconosciuti. Nel 1988 arriva anche in questa zona la svolta dell’arrampicata sportiva. Ad oggi l’alpinismo è vissuto animatamente dalla comunità valmadrerese e il rifugio SEV ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita del corso d’alpinismo tenuto dal CAI di Valmadrera, ospitando per la prima volta questo gruppo di amici mosso dall’unanime volontà di condividere emozionanti momenti in alta quota. Quest’anno Stefano Redaelli, il direttore del corso d’alpinismo, ha condotto suoi compagni nella Val Pelline una piccola cittadina della valle d’Aosta a circa 950 metri sopra il livello del mare circondata da alte vette ed uno specchio d’acqua artificiale; da qui hanno raggiunto il Rifugio Nacamuli a 2818 metri d’altitudine. Oltre a queste uscite il CAI in collaborazione con il comune di Valmadrera e con il Patrocinio della Commissione Regionale Lombarda ha organizzato, come ogni anno, il Corso di Alpinismo giovanile per i ragazzi nati nati tra il 1999 e il 2009 portandoli sulle Prealpi lombarde per iniziare e fino nelle Dolomiti come uscita finale.
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