FINE PERCORSO

Ben arrivato, è stata una bella camminata, vero? Sul percorso hai potuto giocare e conoscere tante cose.

 

Io sto di casa proprio qui nel cortile interno, è una tipica costruzione contadina che risale ai secoli passati, con tanto di stalle ancora attive. 

 

Vicino alla mia casa trovi  un ristoro e  un’azienda agrituristica per rifocillarsi seduti al tavolo.

S. Tomaso è una grande piana con un punto panoramico davanti alla chiesetta (siamo a 580 m.) dal quale puoi ammirare le montagne lecchesi.

Naturalmente il luogo prende il nome dal santo a cui è intitolata la cappella che è qui da tanti tanti secoli… pensa dal  1200.

La chiesetta non è visitabile, se non in occasione della S. Messa che si celebra per la festa di S. Tomaso, i primi di luglio. 

Non è più quella originale del 1200, perché quando la gran parte dei contadini scese a valle nei secoli passati, fu abbandonata e ridotta a un rudere. 

Solo più tardi nel 1838, l’ordine religioso dei Fatebenefratelli assieme ai proprietari dei terreni qui intorno pensarono a ricostruirla. 

Non perderti poco più avanti da qui, la visita alla vecchia casa padronale che ora è un centro culturale dove potrai vedere il museo della vita contadina.  

Poi cammina ancora per dieci minuti fino al Taja Sass, un’antica cava di verdone un masso che arriva, pensa te, dalla Valmalenco in Valtellina. Fino agli anni Venti del secolo scorso il grosso masso veniva tagliato e poi a pezzi veniva portato a valle, tramite carri trainati da buoi, per fare tra l’altro gradini, davanzali e monumenti funerari. Oggi puoi vedere l’ultimo grande blocco che è rimasto e un’antica calchera ovvero una fornace per preparare dalle pietre la calce.

Se ti vuoi sbizzarrire sappi che da S. Tomaso partono tanti sentieri e puoi ridiscendere da altri percorsi (sentiero 3 verso la frazione Ceppo e il 5). Consulta  la nostra mappa. (sito sentieri digitali)

 

Prima di ripartire però, fai una foto con me in questo splendido paesaggio!