top of page

I TERRAZZAMENTI

Terrazzamenti
00:00 / 03:01

Cosa sono i terrazzamenti e a cosa servono?
L’uomo ha sempre cercato di dominare la natura per i suoi scopi. I terrazzamenti nascono per poter sfruttare il terreno in pendenza in particolare per essere coltivabile.
Senza questi interventi i terreni sarebbero inutilizzabili. 
Un altro scopo del terrazzamento è quello di ridurre l'erosione del suolo dovuta a piogge intense e frane e a facilitare il lavoro per gli agricoltori a valle. Con il terrazzamento, infatti, l’acqua piovana incontra un naturale freno alla sua discesa riducendo quindi l’energia che favorirebbe la distruzione del suolo.

 

Cosa si coltiva nel terrazzamento?
Il terreno viene coltivato secondo la tradizione del posto. Nel nostro territorio si coltiva vite, ulivo oppure si lascia il terreno con funzioni di piccoli orti.

 

Come si costruisce un terrazzamento?
Per ottenere un terrazzamento, si sistema un terreno naturale in forte pendio mediante una serie di ripiani, detti terrazzi, ciascuno sostenuto da un muretto a secco o da una scarpata erbosa.
Si realizza la fondazione che deve essere più larga del muro stesso e si riempie lo spazio tra muro a secco e la zona a monte con materiale drenante che fa passare l’acqua nel terreno. Infine si riscopre il tutto con terra coltivabile.

 

Un po' di storia
La storia dei terrazzamenti affonda le radici nel passato. Come per molte innovazioni tecniche, questa si diffuse in molte aree del pianeta senza che vi fossero contatti diretti tra le diverse società. Troviamo terrazzamenti nel Sud-est Asiatico, nell’America Latina, o sulle coste mediterranee. Nei terrazzamenti è presente la nostra storia, la storia dell’umanità che con la sua intelligenza e il passare del sapere da persona a persona, da generazione a generazione, ha costruito e modellato la natura per gli scopi di sostentamento dell’intera comunità. E così ci si ingegna ancor oggi  su come costruire i muri di contenimento, come predisporre i massi, come far defluire l’acqua, quali colture piantare, anche dopo aver valutato l’esposizione al sole e ai venti dominanti.
Il paesaggio terrazzato alpino è stato, fino alla seconda metà del 1900, solo una porzione di terreno confuso all'interno di un più generico paesaggio agrario quando ancora coltivato, di quello boschivo quando abbandonato.
È solo dagli anni Ottanta che il “terrazzamento” prende forma nel panorama della ricerca scientifica, viene finalmente individuato, definito e indagato in modo più approfondito al punto che  l'UNESCO ha iscritto “L'arte dei muretti a secco” nella lista degli elementi immateriali del Patrimonio dell'umanità, essendo essi concreta testimonianza di “una relazione armoniosa tra l'uomo e la natura”.
Nel nostro territorio ancora oggi sono riconoscibili terrazzamenti oltre che a Valmadrera anche sul Monte Barro.

bottom of page